domenica 23 gennaio 2011

Siena in moto A/R - domenica 9 gennaio 2011

Qualcuno mi prenderà per pazzo o per incosciente, qualcun'altro, ormai veterano, la considererà robetta, ma io voglio raccontarvi lo stesso la mia esperienza on the road di domenica 9 gennaio 2011.
Nei giorni immediatamente precedenti avevo una smania particolare perchè continuava a frullarmi in testa l'idea di andare a Siena in moto.

Mi ero riproposto di andarci in estate o con temperature un po' più alte e, soprattutto, dopo essermi liberato della tesi di laurea, ma fondamentalmente non ero soddisfatto del compromesso. L'idea di prendere la moto e partire continuava a perseguitarmi e mi faceva stare agitato. Il pensiero, però, di fare tanta strada da solo, con queste temperature, con la ruota di dietro 'quasi' finita (adesso, dopo il rientro, è finita), senza tagliando dei 18.000, senza le benedette chiavi smonta gomme,
senza camere d'aria di scorta, senza cavalletto centrale, rendeva il tutto una vera e propria "str***ata", e così ho cercato di mettermi l'anima in pace.
La sera di sabato 8, però, mi sentivo frustrato per la forzata rinuncia, stava diventando una vera e propria sfida verso me stesso, una questione di principio. Ed è stato allora che mi sono messo in gioco.
Ho cominciato a smanettare tra Google Maps e Viamichelin per studiarmi il percorso e i costi. Ho deciso che avrei dovuto fare ritorno in giornata, avendo impegni il lunedì mattina, e soprattutto con la luce del sole, quindi per le 17:00 dovevo essere di nuovo a Roma, onde evitare temperature troppo basse. Le previsioni del tempo per la giornata di domenica erano accettabili, allora OK, mi decido, SI PARTE l'indomani di buon'ora, percorrendo all'andata tutta la Cassia e rientrando, mio malgrado, lungo l'A1 per questioni di ore di sole.
clicca per vedere il percorso
Domenica mattina, sveglia alle 7:00, dopo una frenetica colazione esco sul terrazzo in pigiama e comincio a preoccuparmi per la folle idea in cui stavo per cacciarmi. Sulle prime penso che forse sarebbe stato più saggio tornare a letto e dimenticare tutto, ma ormai il tarlo aveva lavorato tutta la notte nella mente e, tra l'altro, mi è venuta in mente una frase che ho sentito qualche giorno prima e che dice: "non sarò mai più così giovane!"
Sono partito alle 8:00 con poche speranze di raggiungere l'obiettivo (essendo il 9 di gennaio - inverno), conscio di star facendo una cosa non semplice, tra l'altro senza alcun supporto. Le mie speranze hanno toccato quasi lo zero quando sul raccordo, all'altezza della flaminia, sono entrato in un banco di nebbia e ne sono uscito (a Formello) che gocciolavo acqua, infreddolito, ma fortunatamente le membrane interne della giacca e dei pantaloni hanno fatto il loro dovere...cominciamo bene!
Ma sapevo che erano nebbie mattutine e che si sarebbero diradate nell'arco della mattinata, o per lo meno, in cuor mio era quello che speravo. Fino a Bolsena è stato un alternarsi di banchi di nebbia e di un tiepido sole che mi scaldava leggermente. Dopo Bolsena il cielo si è fatto plumbeo, quelle nuvole non mi rassicuravano per niente.
Costretto da un impellente bisogno fisiologico, decido di fermarmi in un bar di San Lorenzo Nuovo, subito dopo Bolsena. All'uscita dal bar noto un gruppetto di persone che stavano evidentemente parlando di me. Con aria indifferente presto attenzione e sento uno di loro dire agli altri con aria sprezzante: "...ma che vuoi uscire in moto! se non ci sono almeno 30 gradi io non mi muovo". Avrei voluto dirgli: "motociclista della domenica che non sei altro" ma alla fine mi sono diretto verso la moto facendo finta di non aver sentito nulla...anche perchè "forse" il folle ero io. Mi rimetto in sella e proseguo verso il mio obiettivo.
Attraverso il ponte sul fiume Paglia e sono in Toscana. Dopo pochi chilometri il paesaggio comincia ad assumere gradualmente il tipico profilo morbido delle colline, ma dopo la frazione di "Gallina", mi ritrovo improvvisamente immerso nella tipica campagna toscana, in un tripudio di curve, e di morbidi saliscendi e, per di più, ricompare anche il sole. Le colline arate mostrano una tavolozza di sfumature di ocra, solcate da filari di verdi cipressi che delimitano i viali delle cascine...il terreno umido fuma al debole sole di gennaio, una leggera nebbiolina ricopre i campi per meno di un metro e i raggi del sole che vi filtrano creano dei giochi di luce incantevoli...mi sembra di sognare e soprattutto non sembra affatto essere il 9 di gennaio, si sta veramente bene. Arrivo a Siena, con in totale 2 sole soste (bagno e benzina), e quando parcheggio la moto vicino la basilica di S.Domenico sono le 12:00 in punto. Beh...4 ore, ma ne è valsa la pena e soprattutto ho rispettato i limiti (lì dove era possibile).
Dopo essermi liberato delle imbottiture e delle protezioni antivento mi fiondo subito in giro per la città. Il centro storico non è enorme e si gira bene (rigorosamente a piedi).
Inutile descrivere Siena, immagino che la conosciate o che ne avrete già sentito parlare, in caso contrario andateci che merita davvero.
In due ore giro tutti i punti imperdibili tra cui Piazza del Campo, e il Duomo...intanto si sono fatte le 14:00 e decido che è ora di avviarsi alla moto. Il tempo di tamponare i succhi gastrici dello stomaco con un tramezzino (che ci crediate o no!), vestizione e quando avvio il motore sono le 14:30 circa.
Il rientro non è niente di entusiasmante, devo prendere l'A1 se voglio stare a Roma per le 17:00, in tempo per non morire assiderato. Prendo il raccordo Siena-Bettolle mi piazzo a 110 km/h e stacco il cervello per non pensare a cosa mi aspetta lunedì. Il rientro è stato monotono ma veloce con una sola sosta rifornimento. Alle 17:15 apro la porta di casa, stanco ma pienamente soddisfatto.
Totale 507 km, un pieno da 20 euro ieri sera + 2 rabbocchi da 10 euro, 10.40 euro di autostrada e un tramezzino!
Questa volta è stata una bella sfida con me stesso, ma soprattutto, mi è servita per cominciare a prendere le misure per un progetto molto più ampio...che vi racconterò più in là.
LAMPSSSSS

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